Fenomenologia della mamma austriaca


Ho scroccato palesemente (e adattato volutamente) questo titolo dal mitico blog 50 sfumature di mamma, che adoro. Non ne trovavo uno più appropriato!

Dato che va di moda tra expat, volevo raccontarvi anche io le principali caratteristiche delle mamme autoctone, secondo la mia esperienza.

Eh già, perché si sa che le mamme italiane sono un fenomeno a sé stante, invece è meno noto che anche le nostre colleghe straniere abbiano le loro…particolarità. Di seguito la mia visione delle mamme locali.

La mamma tirolese si può descrivere con una sola parola: sportiva. I tacchi li metteva giusto da adolescente, quando passava le vacanze tra una discoteca del litorale veneto e l'altra. Ora possiede invece un'intero negozio di sport nell'armadio. Del suo variopinto guardaroba, rigorosamente tecnico, fanno sempre parte le immancabili scarpe da trekking e da trail running, perché la mamma tirolese, appena partorito, ricomincia subito la sua routine sportiva, naturalmente con bambino al seguito (fascia o marsupio che sia).



La figura della tata in Tirolo semplicemente non è contemplata. Le maternità durano fino ai tre anni del bambino, e in Austria si sfruttano in media due anni, prima dell'inserimento al nido. La maggior parte dei nidi infatti non accetta bimbi sotto i 12-18 mesi, e dopo l'inserimento scatta il ritorno al lavoro, naturalmente part-time. Generalmente le mamme tendono a mantenere un orario intorno alle 30 ore col primo figlio, facendosi aiutare dai nonni (poco), o dividendosi i compiti col marito (il quale ha uguale diritto alla paternità). Una volta fatto il secondo figlio, l'orario non supera mai le 20-25 ore settimanali (almeno secondo le statistiche online - nelle città il numero di ore lavorative aumenta).

Le mamme rientrate al lavoro distribuiscono la loro vita tra l'ufficio, i pomeriggi al parco e i weekend sulle piste da sci (d'estate ci sono le piscine e le camminate in montagna). Naturalmente fa parte del loro ruolo avviare il neonato alla pratica sportiva, per cui, con l'aiuto dei padri, già a poche settimane di vita si vedono pargoli in piscina, sulle piste da sci o su per le montagne. Dopo i 12-18 mesi il futuro toddler infila già un paio di sci di plastica ai piedi, sfreccia sullo slittino per neonati (esiste davvero!), e comincia a esercitare i muscoletti sul triciclo senza pedali, che dopo poco verrà sostituito dalla balance bike. Le mamme, che nel frattempo hanno sfornato almeno due o tre figli, si tirano dietro tutto questo. Ovunque. Per tutti i figli!




Ed ecco che arriviamo al parco. Devo dire che anche per me il parco giochi è stata una seconda casa, e per le austriache non è da meno. Il bambino austriaco al parco viene lasciato quasi allo stato brado. Niente: “attento!”, “cadi!”, “ti fai la bua!”, o peggio: “non toccare, cacca!”…insomma via libera alla libertà di sperimentazione, arrampicata, caduta, frattura...e di sporcarsi. E, naturalmente, al parco ci si va con ogni tempo e temperatura. Per la pioggia esistono gli stivali e i completi impermeabili!



Parliamo della merenda: non ho ancora conosciuto una mamma austriaca che non si porti il tupperware al parco! La merenda rigorosamente home made consiste sempre in frutta già accuratamente tagliata, verdura come cetrioli, carote e pomodorini, frutta secca e pane integrale. Sempre! L'opzione bar è contemplata solo in vacanza.

Riassumendo, il piccolo austriaco è un bambino variopinto, molto poco vestito e sempre a strati, biondo ma non sempre, chiaro di pelle ma non troppo, ricoperto di terra/sabbia/pioggia/fango o neve a seconda delle stagioni, e farcito quotidianamente con quantità imprecisate di vitamine, sali minerali e fibre. Il tutto condito da una quantità industriale di würstel! (ma rigorosamente bio)

Qualcuno lamenta un uso dei dolciumi molto consistente...nel nostro caso solo in occasione dei compleanni.

Ogni nazione ha le proprie contraddizioni!



Ma torniamo alle mamme austriache. Loro sanno (quasi sempre) cucire. E cuciono. I vestiti dei loro figli. Avete presente quelle fascette dai mille colori e fantasie che indossano i bambini nordici? Le mamme austriache se le fanno da sole. E per i loro neonati fabbricano anche le tutine. Tutto questo memori delle lezioni di educazione tessile obbligatorie sin dalle elementari e soprattutto alla luce dei loro orari lavorativi ridotti e dei loro mariti collaborativi.

La mamma austriaca non ha (quasi mai) la donna delle pulizie. Lei pulisce. Anche se ha un appartamento che neanche ne “La grande bellezza”. Perché la mamma austriaca non ha bisogno, lei è una vera donna di casa: pulisce, cuce, cucina le torte (solo quelle!). Ma non stira. E non cucina quasi mai la sera. Ebbene sì, la cena secondo gli austriaci consiste principalmente in verdure crude, pane integrale e affettati. Devo dire che questa assoluta mancanza di ansia su cosa preparare per cena è stata per me grandissima fonte di ispirazione!

Parlando infine di educazione, la prima cosa che salta all'occhio, è che la mamma austriaca non urla, mai. Lei ignora. Se vedete qualche bambino in piena crisi da terrible two che sbraita per strada, vedrete la mamma rigorosamente davanti a lui, a testa alta che prosegue imperterrita, lasciando la piccola belva libera di scatenarsi, tra gli occhi indifferenti dei passanti. Ogni tanto si gira e con sorriso da televendita sussurra dolcemente: “Komm, Schatzi!”, cioè “vieni tesoro”.


Sicuramente, del metodo educativo austriaco fa parte la routine. Le mamme austriache si alzano presto anche se il loro bambino non va al nido, escono due volte al giorno con ogni tempo e temperatura, fino a sfinire il piccoletto, che crollerà sempre e comunque alle 18.30. Potete immaginare che le mamme austriache non siano grandi fans del pisolino, infatti già al nido non è obbligatorio. E bandiscono lo zucchero sotto ogni sua forma dopo le tre del pomeriggio! Per lo meno io non ho mai visto il contrario.



Un ultimo punto su cui mi vorrei soffermare, in difesa delle mamme italiane, sono i capelli. Dovete sapere che in Austria, come in molti altri paesi esteri, la figura del parrucchiere possiede lo stesso know-how di un apprendista falegname laureato in giurisprudenza. E questo si riflette abbondantemente sulle mamme austriache, ormai irrecuperabilmente arrese al crespo d'ordinanza.

Avrete intuito che in un mondo quasi magico come quello austriaco, dove praticamente tutto è a misura di famiglia e di bambino, la figura dei nonni è molto più marginale rispetto all'Italia. Nel senso che i nonni frequentano i figli e i nipoti per il piacere di stare con loro, e per aiutare sporadicamente, non per sostituire i genitori, come avviene in altri paesi dove purtroppo è quasi impossibile conciliare lavoro e famiglia. Addirittura pare che vi sia la tendenza da parte dei nonni di partecipare molto poco alla vita dei nipoti, ma questo lo scrivo per sentito dire.

Il mio lato preferito della mamma austriaca? Il menefreghismo. Non importa cosa facciano le altre, come vestono i figli, dove li mettono a dormire, quanto allattano…sembra stranamente che le mamme crucche siano troppo occupate con la propria vita per aver tempo di spettegolare…questo per esperienza personale.

Concludo con quello che mi piace di meno, quasi non sopporto: la mancanza di spontaneità. In un mondo così efficiente, tutto è programmato, anche i pomeriggi di gioco tra amichetti. Il preavviso medio è di una o due settimane!

Ma questo già lo sapete...nulla e nessuno è perfetto! E per fortuna...




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