Austria: così vicini così lontani

anno bambino adulto confronto

Adoro questa immagine, la trovo geniale sia nella descrizione sia nell'impatto visivo: i colori della parte sovrastante si pongono in netto contrasto col grigiore di quella inferiore, l'allegria della vita vista dagli occhi di un bambino contro la "tristezza" del monotono trascorrere del tempo di un adulto.
Quanti si possono ritrovare in un immagine del genere? Sicuramente più italiani che austriaci...e qui nasce l'ispirazione per questo mio post.
Una delle cose che mi ha colpito da subito quando ci siamo trasferiti in Tirolo sono stati i sorrisi della gente. Gente sorridente ovunque: all'asilo, in ufficio, al supermercato, persino alla fermata dell'autobus! Questo ovviamente non significa che sono convinta che gli austriaci siano tutti felici e contenti, ma col passare del tempo ho capito che vivono davvero una vita più rilassata.

Tanto per cominciare, gli orari di lavoro. Chi lavora in ufficio comincia generalmente abbastanza presto la mattina (le 8,00 al massimo), fa una breve pausa pranzo (di massimo un'ora) e finisce alle 16,30/17,00. Dopo quel fatidico orario, i pc si spengono e le radio cominciano a trasmettere Suzanne Vega e ad augurare "schönen Feierabend" a tutti (buona serata). Il venerdì pomeriggio è sacro, infatti molti contratti full-time prevedono 38,5 ore la settimana, che significa il venerdì pomeriggio libero. La quasi totalità delle mamme lavoratrici ha un contratto part-time, che permette loro di occuparsi felicemente dei figli e della casa, andando a sfatare il falso mito della donna italiana ai fornelli col grembiule tutto il giorno (direi io).

Secondo punto: le vacanze. Le vacanze degli austriaci non sono esattamente le classiche due settimane d'agosto dell'immaginario italiano. Anzitutto l'Austria è il paese dell'Unione che concede più giorni festivi ai propri lavoratori, per un totale di ben 13 giorni di festività nazionali; spesso, gli austriaci decidono di trascorrere almeno due di queste settimane nel nostro bel paese, e costantemente alla mia domanda: "sei mai stato in Italia?" mi sento rispondere: "ma certo! Ho visitato Jesolo, Venezia, Bibione, Caorle, Lignano, Rimini, Riccione, e prima di fare figli le Cinque Terre, la Sardegna, Roma, Firenze, la Puglia, la Sicilia..............." e io, che prima rimanevo a bocca aperta, ora mi faccio una risata e domando perchè non abbiano visitato anche l'isola di Ponza!

Devo anche dire che per chi vive fuori dai centri urbani più grossi, la vita qui è come una vacanza tutto l'anno: il verde e la natura in generale fanno da padrone (la densità di popolazione è bassissima rispetto all'Italia), e spesso basta fare pochi kilometri per ritrovarsi sulle piste da sci d'inverno o sulle sponde di un lago a prendere il sole d'estate.

Ultimo punto: il freddo. C'è un motivo per cui nell'immaginario italiano l'austriaco è colui il quale fa il bagno nell'adriatico a marzo e a novembre senza rischiare un ricovero d'urgenza. Il motivo principale è che gli austriaci, come altri popoli al di sopra delle Alpi, sono abituati al freddo, e anche alla neve. Tendenzialmente, non lo vivono come un nemico, sono molto preparati e si vestono di conseguenza. Qui in Tirolo la neve è di casa e sullo slittino non ci vanno solo i bambini!

Insomma, forse il vero segreto degli austriaci è riuscire a rimanere più bambini con i loro bambini, forse perchè hanno più tempo da dedicare loro, o forse perchè i ritmi più rilassati permettono di non spegnere la voglia di divertirsi...fatto sta che, siano essi austriaci, italiani o eschimesi, i bambini  ci regalano la possibilità di vedere la vita secondo le leggi della natura e non quelle dell'economia... ascoltiamoli!





Commenti

  1. Vivere come i bambini è il trucco per una vita migliore.complimenti il tuo blog è fantastico!!

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